Nel costruttivismo la persona è intesa come una forma di movimento, impegnata a comprendere il mondo che la circonda e a prendervi parte, e impegnata parallelamente a dare senso e direzione a se stessa e al proprio stare al mondo.

Lo psicoterapeuta costruttivista è impegnato sia a comprendere in che modo il movimento vitale della persona si è interrotto o limitato in una sorta di circuito chiuso e ripetitivo vissuto dalla persona come malessere, mal di vivere, sofferenza, meccanismo incontrollabile, angoscia, ansia, depressione, sia a capire in che modo e grazie a quali risorse della persona, tale movimento può riprendere verso un futuro migliore.
In quest’ottica la psicoterapia deve consentire un passaggio: deve servire alla persona per tracciare nuovi percorsi verso il suo futuro.

“Il mondo non è qualcosa che ci è “dato”, ma è qualcosa a cui prendiamo parte per mezzo di come ci muoviamo, tocchiamo, respiriamo e mangiamo” (F. Varela).